Di fronte al denaro non ci sono valori che tengano

Così parrebbe. In questi giorni vari famosi giocatori di calcio accettano di andare a giocare in Arabia Saudita in cambio di contratti milionari (si parla di decine e decine di milioni di euro). I giornalisti specializzati applaudono la scelta, dicendo “Come si fa a non accettare?”

Ecco, sembrerebbe che di fronte ai soldi non abbiamo più nulla da difendere, nessun baluardo. Pecunia non olet dicevano gli antichi. Poi assistiamo all’uccisione dei migranti da parte dei Sauditi, o alla considerazione che hanno delle donne in quel paese. Il sistema calcio gli ha anche dato la possibilità dei Mondiali, giocando in luoghi e orari inusuali.

Faccio un plauso all’unico giocatore che finora ha detto no, Ciro Immobile. Evidentemente per lui ci sono altri valori da considerare. Mentre è notizia di oggi che Mancini andrebbe ad allenare la Nazionale Araba per non so quanti milioni di denaro.

Ricordo un film, “Proposta indecente”, in cui un miliardario propone a una giovane coppia con problemi economici un milione di dollari in cambio di una notte d’amore con la giovane sposa.

Chi ha tanti soldi è convinto di poter comprare tutto nel mondo. E quasi sempre è così. Ma c’è anche chi dice, ancora, no. E su questi ultimi che si può sperare ancora in un mondo migliore.

24.8.2023

Lo sport è già uno spettacolo, non serve riempirlo di musica

Lo spettacolo si è impadronito dello sport, ormai sull’onda di quel che succede negli Stati Uniti d’America.

Da un po’ di tempo nel tennis, durante i cambi di campo dopo due games, trasmettono canzoni a tutto volume.

Stessa cosa nella pallavolo nei timeout o al termine di ogni punto, lo abbiamo visto agli Europei femminili di questi giorni. E prima di ogni gara le atlete vengono presentate una alla volta come delle star con tanto di megafono e ognuna si esibisce a modo suo.

Nell’atletica leggera succede uguale nella presentazione degli atleti di una gara di velocità.

Io penso che lo sport richiede concentrazione e una certa “sacralità”, ed è il risultato sportivo a determinare il successo, non le varie mossette o gesti personalizzati che sono contorno.

Ma tutto serve allo spettacolo, specie se televisivo. Solo che, per me, lo sport è già uno spettacolo e non va inquinato.

23.8.2023